Panatta: "Federer è il tennis. Alcaraz ha punte più alte di Sinner. La storia con Loredana Bertè...".
In un'intervista al Corriere della Sera l'ex tennista Adriano Panatta ha raccontato alcuni retroscena sulla sua vita.

Intervistato in esclusiva da Aldo Cazzullo tra le pagine del Corriere della Sera, Adriano Panatta si è lasciato andare ad alcune riflessioni: "Federer è il tennis. Gli ho visto fare cose che so che non si possono fare; ma lui le faceva. Nadal quando conquistò il ventunesimo Slam, in Australia, rimontando Medvedev al quinto set, mi sono commosso. Un giocatore pazzesco, a livello fisico e mentale. Come si fa a vincere 14 volte il Roland Garros? Pare uno scherzo".
Sul confronto tra i due tennisti più forti di oggi: "Alcaraz ha punte più alte. Sinner è più costante. Un caterpillar: quasi imbattibile. Ha un gioco — non voglio sembrare irriverente — schematico, molto elementare, basato su fondamentali ottimi, meglio il rovescio del dritto. Si muove benissimo per la sua statura. È molto basico. L’altro può fare cose che non ti aspetti. Tipo il super tie break di Parigi: dopo 5 ore e mezza, una cosa da fenomeno. Ora cominciano a conoscersi meglio. Diventeranno i nuovi Federer e Nadal: giocheranno tante finali, una volta vincerà l’uno, una volta l’altro. Finora ha vinto di più Alcaraz”.
Poi Panatta ha ricordato il passato da latin lover: "Con Mita Medici, che si chiama in realtà Patrizia, mi sono comportato molto peggio. Era una ragazza deliziosa. Ma una sera a Milano, al Santa Lucia, arriva Loredana Bertè. Pelliccia di scimmia, modi da star. Andai via con lei. Mi comportai come una merda. Me ne sono sempre vergognato".
Chiusura proprio sul flirt con la nota cantante: "Una sera andiamo al cinema. Loredana aveva una minigonna ascellare. Mise la gambe sul sedile davanti. Si accesero le luci nell’intervallo: era praticamente nuda. Dalla galleria mi gridarono: “A Panatta, puoi pure vincere, ma vatteneaffanculo...”.






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